Probabilmente non è ancora il momento di fare il punto sulla situazione sulle vendite dei prodotti di alta tecnologia nel panorama commerciale mondiale proposte dalle differenti casa costruttrici.
Quello che certamente può balzare all’occhio di ciascuno di noi, vedendo il trend di questi mesi, è la difficoltà di Apple di ottenere segmenti di mercato visto che i suoi prodotti sono offerti, tra l’altro, ad un prezzo superiori rispetto ai suoi concorrenti.
Corsair propone una nuova soluzione per il target delle memorie SSD. Infatti, Corsair con il suo ExtremeSSD, e con una velocità di accesso a 170 MB/s, intende assumere una posizione rilevante nel mercato delle memorie identificate come Solid State Disk.Il nuovo Extreme SSD di Corsair utilizza un controller IndilinxBarefoot che permette, secondo le specifiche fornite, di raggiungere una velocità che, in lettura, il costruttore dichiara pari a 240 MB/s, mentre in scrittura sembra che il dispositivo non ha problemi a supportare una prestazione di 170 MB/s.
L’avanzata di Google continua impetuosa su tutto il mondo informatico: sia software che hardware. L’azienda di Montain View ha difatti reso noto lo sviluppo di un sistema operativo dedicato interamente alla nuova nicchia di mercato costituita dai netbook. Nello specifico il S.O. si chiamerà Google Chrome, proprio come il nome del celebre browser realizzato pochi mesi fa ed attualmente disponibile. Sarà completamente gratuito e open source. Disponibile solamente nel 2010. Google ci conquisterà tutti? E’ una domanda a cui possiamo già dare una risposta: è già successo! Non solo per le ricerche online ma anche per il nuovo sistema operativo rilasciato per i cellulari: Android. Se Google iniziasse anche a sviluppare hardware chissà cosa accadrebbe.
Le memorie NAND Flash sono utilizzate sempre con maggiore frequenza nelle soluzioni di tipo dedicato (embedded system).
Le ragioni che giustificano l’uso di memorie di questo tipo sono sempre più legate alla loro alta densità e al costo.Le applicazioni di tipo embedded richiedono, di solito, un driver per pilotare correttamente questi dispositivi.
Un driver è, in sostanza, uno strato di software che si interpone tra il dispositivo fisico e le richieste dell’applicazione.
Marvell ha diffuso una nota commerciale a riguardo del lancio del suo SheevaPlugComputer.
Secondo quanto afferma Marvell, quattro rivenditori – Buffalo, D-Link, LaCie e Seagate – di dispositivi NAS (Networked attached storage) hanno pianificato di utilizzare il suo dispositivo.
Qualcuno forse si ricorderà del problema della generazione dei numeri pseudocasuali nei vecchi home computer.
La funzione Basic che si occupava di questo problema era la RND. Questa funzione restituiva un valore numerico.
Uno dei giochi più semplici, e più banali, era sicuramente “pensa un numero…”. Per realizzare questo semplice gioco si utilizzava un generatore di numeri pseudocasuali, si chiamano così perché il computer generava sempre la medesima sequenza di numeri casuali.
Passo dopo passo o la politica dei piccoli passi, è questo il vero significato del codice Gray.
In alcune applicazioni è assolutamente necessario conoscere, con estrema precisione, la posizione fisica di un oggetto in movimento. Ad esempio, un applicazione tipica è il controllo del movimento di ciascuna parte meccanica di un sistema automatico, un robot. O ancora, nelle lavorazioni meccaniche è necessario sapere la distanza tra diversi dispositivi. Il computer è in grado di trattare le informazioni binaria.
Si fa presto a dire GPU o DirectX, ma una volta non esistevano queste possibilità. Allora quali accorgimenti si potevano utilizzare per aumentare le prestazioni dei giochi di una volta? Parlo dei mitici anni ’80.
La soluzione più semplice era quella di utilizzare il linguaggio principe, cioè l’assembler.
Kontron propone il suo SBC (single board computer) con formato microETXexpress 95×95 mm dotato di un processore Intel Atom N270.
Sono presenti diverse periferiche in grado di proporre la board come una valido impiego in soluzioni certamente non di tipo home, ma sicuramente in campo industriale.
La board di Kontron, chiamata “microETXexpress-DC”, rappresenta la naturale evoluzione tecnologica di microETXexpress-PM presentata circa 3 anni fa. Allora il processore di riferimento era un Celeron/Pentium con il sistema operativo Windows di Microsoft.
Oggi la protezione dei programmi utilizza diverse tecniche più o meno complesse.In passato, nel boom degli home computer, l’esigenza era fortemente sentita perché occorreva, come oggi, proteggere l’investimento per la creazione dei giochi.
Ogni home computer utilizzava tecniche particolari per posizionare le routine software necessarie per la protezione, ma non solo, utilizzavano anche zone di memoria particolari.
Il footprint del COM Express ha subito nel tempo diverse innovazioni.
Si sono succeduti tre tipi di formato per rispondere in maniera precisa alle continue richieste tecnologiche.
La versione ultra è l’ultima proposta, in ordine di tempo, del COM Express ed è stata introdotta dal 2008. La sua dimensione può essere tranquillamente comparata con quella di una carta di credito, in questo modo COM Express risponde alle nuove esigenze di spazio per i nuovi prodotti, per esempio nella tecnologia della telefonia cellulare.
Ogni progettista, hardware o software, sa benissimo che ogni fase del suo lavoro esiste uno strumento di lavoro dedicato.
Quando parliamo di problemi software sappiamo che per descrivere, in forma algoritmica, il nostro lavoro dobbiamo ricorrere a un linguaggio propriamente software, per esempio C o Basic.
Per la stessa ragione, un progettista hardware ha l’esigenza, non di descrivere in forma algoritmica, ma di modellare un circuito o schema elettrico che sia questo complesso o meno. Per fare questo lavoro ricorre a un linguaggio che rientra nella famiglia HDL (o Hardware Description Language).
Rientrano in questa famiglia linguaggi quali VHDL o Verilog. Un linguaggio HDL non ha l’obiettivo di rendere eseguibile un programma, così come farebbe un progettista software, ma semmai si preoccuperebbe di renderlo simulabile. Quando parliamo di programma HDL ci vogliamo riferire alla descrizione di uno schema elettrico, di un circuito o di un integrato.
Nel 1967 Amdahl mise a punto una relazione allo scopo di definire, da un punto di vista analitico, l’incremento di prestazioni ottenibile da un sistema di elaborazione multiprocessore.
L’incremento delle prestazioni è direttamente relazionabile con la quantità di microprocessori in gioco? La legge di Amdhal vuole proprio dare una risposta a questa domanda.
È possibile che esiste una relazione tra l’incremento di un elemento di una grandezza con quello complessivo del sistema, e in che modo?