Dopo il precedente post sulla possibilità concessa da Acer, produttore di piattaforme hardware di vario tipo, sull’eventualità da parte dell’acquirente di ottenere un rimborso per un sistema operativo non voluto e ora è la volta di Asus.
Per prima cosa occorre notare che il sito di Asus è assolutamente carente in materia e, anzi, se si fa una ricerca come “rimborso microsoft” si ottiene un risultato negativo.
Dopo diverse vicende e consultando differenti associazione dei consumatori sono arrivato a capo della matassa: anche per Asus è possibile chiedere il rimborso per un sistema operativo non voluto e, anzi, è anche estendibile a qualsiasi sistema operativo installato e, materialmente, il rimborso sarà accreditato utilizzando i normali canali bancari con un importo che risulta direttamente relazionabile con la versione del sistema operativo presente.
Per iniziare la procedura di rimborso è opportuno rivolgersi, attraverso una richiesta di rimborso, alla sede olandese che provvederà successivamente ad inviare la richiesta del cliente direttamente al produttore.
È bene tenere presente che, rispetto alla procedura messa a punto da Acer, in Asus è tutto più complicato.
In effetti, l’acquirente deve anche preoccuparsi di contattare il servizio clienti Asus allo scopo di ottenere il numero RMA.
Una volta ottenuto questo numero è necessario rimuovere l’etichetta presente sul computer che identifica la licenza Microsoft e incollarlo su modulo che dovremo compilare e restituire. Una volta compilato questo modulo dovremo preoccuparci di includer anche una copia della prova di acquisto e il DVD, in originale, del sistema operativo.
Attenzione, per Asus non è possibile procedere al rimborso se sono trascorsi due settimane dall’acquisto e saranno respinte tutte le richieste dove l’utente ha accettato la licenza Microsoft al primo avvio o se risultasse danneggiata l’etichetta della licenza. Non solo, sempre secondo le disposizioni di Asus, non è possibile procedere al rimborso se il cliente ha perso la prova d’acquisto o il modulo di richiesta non risulta compilato in modo corretto.
Insomma, la procedura sembra abbastanza macchinosa e cavillosa: di certo è necessario che il produttore si tuteli da eventuali danni, ma è altrettanto vero che alcuni passaggi sono, senza dubbio, superflui, come la necessità di contattare la sede olandese; in effetti, la maggior parte del lavoro potrebbe essere tranquillamente svolta dal call center locale.