Una grande società come Apple non può certamente trascurare l’ambito didattico e, di solito, la maggior parte delle realtà industriali hanno specifici programmi per la scuola e Apple non è da meno.
Apple ha recentemente approntato il suo iTunes App Store Volume Purchase Program riservato alle istituzioni educative.
Ve lo vogliamo proporre non perchè è applicabile anche nel nostro Paese, ma per vedere quali sono le attività che Apple prevede.
Volume Vouchers can be purchased at the Apple Store for Education in dominations of $100, $500, $1000, $5000, $10,000. These vouchers can be bought on behalf of the education institution by an Authorized Purchaser, and they may use purchase orders. The Authorized Purchaser is often a purchasing agent at the institution. You should receive your Volume Vouchers in the mail within 3 to 5 business days.*
Learn more about Authorized Purchasers
Redeem Volume Vouchers
Institutions can designate one or more “Program Facilitators” to redeem Volume Vouchers and purchase apps through the App Store Volume Purchase Program.* The Program Facilitators can be anyone chosen by the Authorized Purchaser — a dean, a professor, a school principal, or a teacher, for example — or the Authorized Purchaser may also fulfill this role.
Le FAQ allegate al programma si propongono di illustrare le diverse limitazioni:
Can I use a credit card to make purchases through the Volume Purchase Program? No, only Volume Vouchers can be used to make purchases through the Volume Purchase Program. However, your institution’s Authorized Purchaser can request to use a credit card as payment when purchasing the Volume Vouchers.
L’iniziativa così espressa potrebbe anche essere applicata alle istituzioni scolastiche italiane, con dovute modifiche.
Senza dubbio, tutte le iniziative che tendono a far partecipare gli studenti e la scuola in senso lato dovrebbero essere potenziate al fine di offrire nuove opportunità didattiche.
La scuola italiana dispone già di accordi didattici con diverse realtà economiche nazionali o mondiali, ricordiamo ad esempio Microsoft.
Occorre fare di più, magari coinvolgendo anche i nuovi sistemi operativi, come Linux, o nuovi tool editing dei testi, come open office.